Africa

Mozambico: una priorità proteggere le foreste di Miombo

Durante la COP28, che si è tenuta a Dubai, il governo di Maputo ha espresso la sua ferma intenzione di avviare un vasto progetto volto alla transizione energetica. L’intento è quello di contrastare i cambiamenti climatici, i cui effetti stanno colpendo regolarmente il Mozambico.

Basti ricordare la terribile devastazione che ha portato con sé il ciclone Freddy, nella primavera del 2023 (per approfondire, leggi il nostro Articolo sulla COP28).

Parlando di cambiamenti climatici e di transizione energetica si comprende la priorità – lanciata dal presidente del Mozambico Filipe Jacinto Nyusi – diretta a proteggere le foreste di Miombo. Proprio su questo tema, si è svolto un incontro nel mese di febbraio 2024 con la Wildlife Conservation Society.

Estese su una vasta zona dell’Africa Australe, le foreste di Miombo formano un’importante eco-regione.

La loro ampiezza va oltre le frontiere nazionali stabilite a tavolino, toccando una decina di paesi: oltre al Mozambico, Angola, Zambia, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, Malawi, Botswana, Zimbabwe, Namibia e Sudafrica. Il termine “Miombo” è una parola swahili, che indica tutti quegli alberi del genere Brachystegia.

Questa regione ecologica è fondamentale per mantenere l’equilibrio della biosfera. Non a caso, nelle foreste di Miombo si contano più di ottomila specie di piante, che formano una vasta area composta da praterie, savane e arbusti.

Vengono dette anche “foreste chiare”, poiché il gioco di luce che penetra tra le piante conferisce a questi polmoni verdi una particolare luminosità. È nelle foreste di Miombo che nascono vari fiumi dell’Africa centrale, meridionale e orientale, tra cui lo Zambesi.

Negli ultimi decenni, a causa dell’antropizzazione di molte zone, questa rigogliosa eco-regione subisce sempre più varie minacce, provenienti dal settore agricolo, dall’allevamento e dal settore minerario.

Il taglio indiscriminato di alberi è un pericolo per la conservazione delle foreste di Miombo e per le specie faunistiche che le popolano, tra cui elefanti, giraffe, rinoceronti, ippopotami, licaoni, alcelafi (antilope di prateria).

Si stima che nel corso degli ultimi 15 anni, la superficie di questa eco-regione sia passata da 2,7 milioni di km² a un’estensione di 1,9 milioni di km². Perdere milioni di chilometri di foresta significa compromettere l’esistenza non solo di animali e specie vegetali, ma anche di quei popoli che vivono in interrelazione con un’area ricca a livello ecologico.

Progetti di conservazione seri devono essere realizzati con la collaborazione di più esperti. Per questo il governo di Maputo, oltre alla Wildlife Conservation Society, ha coinvolto l’International Conservation Caucus Foundation (ICCF) e il Rainforest Trust. Per proteggere le foreste di Miombo occorre ripensare a un uso e a una gestione sostenibile di questi spazi naturalistici unici.

In questa visione, il presidente del Mozambico, Filipe Jacinto, si è impegnato a rimboschire una zona ampia circa un milione di ettari, entro il 2030.

Una decisione importante, ma non sufficiente per proteggere davvero un incredibile patrimonio naturalistico dell’Africa e del mondo intero.

Il mio Articolo è online anche sul sito SMA Afriche

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