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Non dimenticare Bhopal – da Amnesty International

Essendo una notizia che mi sta particolarmente a cuore, segnalo questo comunicato diffuso da Amnesty.

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Amnesty International ha sollecitato il Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra 2012, che ha affidato un lucroso contratto alla Dow Chemical Company, a non dimenticare le vittime del disastro di Bhopal del 1984.

La Dow possiede la Union Carbide Corporation (Ucc), l’azienda che controllava la maggioranza delle azioni della sussidiaria indiana che possedeva e dirigeva l’impianto responsabile della fuoriuscita di gas velenosi che a Bhopal, esattamente 27 anni fa, causò la morte di migliaia di persone.

Nonostante ciò, la Dow fornirà un telone decorativo che cingerà lo stadio olimpico di Londra durante i Giochi del 2012.

L’assegnazione del contratto alla Dow è un insulto alle vittime del disastro di Bhopal, la cui sofferenza si protrae ancora oggi” – ha dichiarato Seela Joshi, direttrice del Programma Business e diritti umani di Amnesty International.

La settimana scorsa, lord Sebastian Coe, presidente del Locog, il Comitato organizzatore delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Londra, ha scritto una lettera ad Amnesty International contestando le preoccupazioni relative alla Dow.

La Dow afferma di non avere alcuna responsabilità per la perdita di gas del 1984 e per le conseguenze che ne derivarono, nonostante il fatto che nel 2001 abbia completamente acquisito l’Ucc. Sebbene abbia una sua specifica personalità giuridica, separata dalla Dow, l’identità aziendale e le attività imprenditoriali dell’Ucc sono pienamente incorporate in quelle della Dow.

 “Quando afferma pubblicamente che la Dow non ha alcuna responsabilità per quanto successe nel 1984 a Bhopal, il Locog fa una dichiarazione irresponsabile dato che sono ancora in corso azioni legali per ottenere giustizia e che questo Comitato non ha direttamente consultato le comunità interessate” – ha commentato Joshi. “Non possiamo permettere al mondo degli affari di chiudere un occhio su quanto continua ad accadere a Bhopal“.

Gli interessi aziendali, la complessità della situazione dal punto di vista legale e le inadempienze dei governi coinvolti, hanno posto enormi ostacoli sul cammino della giustizia. 
 
A Bhopal, nel 1984, a seguito della fuga di gas velenosi, morirono tra le 7.000 e le 10.000 persone nell’immediato e 15.000 negli anni successivi. Più di 100.000 persone continuano ad avere problemi di salute e i rifiuti tossici tuttora presenti sul posto devono essere ancora definitivamente smaltiti.

L’Ucc continua a irridere la giurisdizione indiana, ignorando le ripetute convocazioni a comparire di fronte a un tribunale di Bhopal. 
 
Il Locog deve pubblicamente dichiarare che le attuali preoccupazioni relative ai diritti umani non sono state prese in considerazione prima di assegnare il contratto alla Dow e che, di conseguenza, ha commesso un errore” –  ha concluso Joshi.

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