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Sonny Rollins al 52° Festival Jazz a Juan-les-Pins

17 JUILLET 2012 ANTIBES JUAN LES PINS / FRANCE / FESTIVAL JAZZ A JUAN / CONCERT DE SONY ROLLINS A LA PINEDE GOULD - Copyright Office de Tourisme d'Antibes Juan les Pins/Gilles

Anche quest’anno, lo storico appuntamento dedicato al jazz ha dischiuso le porte a Juan-les-Pins. Questo sobborgo di Antibes, nella rinomata, edonistica e caotica (nei mesi estivi) Costa Azzurra, festeggia i suoi 130 anni di storia nel 2012. Oltre un secolo scandito dal passaggio di grandi artisti – da Prévert a Picasso, da Monet a Scott Fitzgerald – sino a giungere all’epoca contemporanea, caratterizzata da tanti eventi musicali interessanti, come il Festival Jazz. Giunto alla sua 52ª edizione, questo appuntamento organizzato dal 12 al 22 luglio vede la partecipazione di grandi nomi del buon vecchio jazz. Grazie all’invito dello staff dell’Ufficio del Turismo di Antibes- Juan-les-Pins, ho assistito alla straordinaria esibizione di un’icona che non ha bisogno di molte presentazioni: Sonny Rollins.

Classe 1930, questo virtuoso del sax tenore – da qui il soprannome “Saxophone Colossus” (epiteto che si ispira al titolo di uno dei suoi album più celebri) – incarna le vicende e i mutamenti del panorama jazz, a partire dal suo debutto del 1951 con il disco Mambo Jazz. Cresciuto in quel di Harlem, tra l’Apollo Theatre e la casa di Coleman Hawkins, Theodore Walter Rollins non poteva che rimanere affascinato dalle destrezze di Fats Waller e di Louis Armstrong.

Ispirandosi al già citato Hawkins, Rollins passa dal sax alto a quello tenore. Inizia a collaborare con Charlie Parker, e poi con Thelonious Monk, che diventa suo mentore. Rollins ha suonato a fianco di altre grandi figure del jazz – da Bud Powell al compianto Miles Davis, da Paul Bley a Don Cherry e Ornette Coleman – ed è oggi uno degli ultimi “colossi” in grado di raccontare le varie inquietudini e i trionfi del jazz, a partire dal Bepop.

Il concerto che ha tenuto il 17 luglio a Juan-les-Pins è stata un’altra indimenticabile occasione per scandagliare i suoi virtuosismi col sax tenore. Rollins ha iniziato a suonare poco dopo le 21.00 e ha terminato, con una breve interruzione in attesa del Bis, verso le 23.00. Quasi due ore di ottimo jazz proposto da un sassofonista di 82 anni “suonati” alla grande, un sassofonista capace ancora di coinvolgere e appassionare un pubblico nella media decisamente attempato, pochissimi i giovani.

17 JUILLET 2012 ANTIBES JUAN LES PINS / FRANCE / FESTIVAL JAZZ A JUAN / CONCERT DE SONY ROLLINS A LA PINEDE GOULD

Rollins è arrivato al centro del palco con una camminata un po’ affaticata per il peso dell’età, ma quando ha iniziato a sprigionare jazz dal suo sax si è dimostrato ancora in piena forma, dall’agilità delle dita all’elasticità della respirazione priva di tensioni. Rollins ha voluto tracciare un percorso di brani più o meno datati, a cominciare da “Tenor Madness” (a suo tempo suonato con John Coltrane) per poi trasmettere una ventata di energia con il connubio jazz e mambo. Bravi anche i musicisti che lo hanno accompagnato, in particolare il batterista Kobie Watkins. Con il mare all’orizzonte e l’icona del jazz Sonny Rollins sul palco – tra gli ultimi grandi di una generazione indimenticabile – Juan-les-Pins si è dimostrata ancora una volta una città attenta alla musica di qualità, che sa andare oltre alle frivolezze tipiche delle vie dello shopping, e che sa regalare alti momenti scanditi da ottimo jazz.

Silvia C. Turrin©

Recensione on line anche su Amadeus

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