Sin dagli anni Ottanta, Fulvio Muzio ha dimostrato di essere un artista sperimentatore, disinteressato alle facili mode discografiche del momento. La musica del singolo “Contessa” (brano del 1980 tra i più noti della band Decibel) è stata da lui composta ispirandosi al musicista tedesco Kurt Weill. Nonostante questo successo, Fulvio Muzio, pianista e chitarrista di formazione, dopo la pubblicazione dell’album Novecento (1982) ha deciso di prendere un’altra strada, trasferendosi negli Stati Uniti. Con alle spalle una laurea in medicina, ha lavorato come medico per lungo tempo presso il Bell Memorial Hospital di Kansas City: un’esperienza che gli ha aperto gli orizzonti anche dal punto vista sonoro. Specializzatosi in musicoterapia col prof. Dario Benatti della scuola Musica Prima, Fulvio Muzio negli ultimi anni sta compiendo ricerche sull’effetto terapeutico prodotto dai suoni. Risultato di questi studi è il nuovo progetto Psychoacoustic Brain Power (Preludio Records, 2012), realizzato in collaborazione con Silvio Capeccia (anche lui ex Decibel), ormai da anni immerso professionalmente nella musica ambient. Insieme, Muzio e Capeccia hanno realizzato questo cd con l’intento di facilitare l’attenzione, la concentrazione e il rilassamento nell’ascoltatore. Gli otto brani che lo compongono, tutti strumentali, molto evocativi, basati sul linguaggio sonoro del filone ambient (che ricorda a tratti il lavoro del geniale Brian Eno), sono stati creati partendo dalla tecnica dei Binaural Beats. Il metodo dei “battiti binaurali” si inserisce nella psicoacustica, disciplina che indaga gli effetti psicologico-sensoriali della percezione acustica: un campo di ricerca molto interessante e ancora in gran parte inesplorato.
Talvolta utilizzata con scopi dannosi all’uomo e alla società nel suo complesso (alcuni suoni sono concepiti per condizionare le scelte del cittadino-consumatore o, in ambito militare, per alterare la stessa percezione uditiva), la psicoacustica, se invece impiegata in una prospettiva “evolutiva” dell’essere, si rivela una tecnica perfetta per stimolare un processo di riarmonizzazione e di rilassamento sul piano mentale ed emotivo. Questo effetto benefico nell’ascoltatore è possibile grazie all’interazione tra gli stimoli sensoriali/musicali provenienti dall’esterno e la frequenza delle onde cerebrali della persona in ascolto. Partendo da conoscenze in campo musicoterapico e dalle espressioni d’avanguardia del filone ambient, Fulvio Muzio e Silvio Capeccia hanno creato un percorso sonoro ideale per trasportare la mente e i sensi in una dimensione ovattata, dove non esistono tensioni, né pensieri negativi. Le otto tracce, arricchite anche da suoni della natura (come nel brano “La lunga estate”), conducono a uno stato di calma molto profondo. Per aumentare l’efficacia di Psychoacoustic Brain Power bisognerebbe fermarsi, assumendo una posizione meditativa – seduti a gambe incrociate (o posizione del mezzo loto per usare un linguaggio yogico) oppure sdraiati col corpo supino – e abbandonarsi ai suoni, chiudendo gli occhi, senza pensare a nulla o lasciando scorrere via immagini e frasi che si presentano nella mente. Il percorso sonoro parte da una frequenza di 26 Herz, per poi progressivamente cambiare, diminuendo il livello della frequenza fino a giungere ai 2 Herz. Questa variazione va di pari passo con una modifica delle frequenze delle onde cerebrali: queste passano da Beta a Delta. Ecco perché si parla di “percorso sonoro”: le tracce sono fasi di un itinerario nelle emozioni e nei sensi la cui meta è il rilassamento puro, profondo. Psychoacoustic Brain Power è un cd non da sentire, ma da ascoltare a livello olistico.
Articolo pubblicato anche sul sito di Amadeus