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Pandemia e un’umanità al bivio tra evoluzione e auto-distruzione

Il nuovo libro dello storico Giannulli spiega come la pandemia abbia cambiato e come cambierà le relazioni mondiali.

Il titolo di questo libro – “Coronavirus: globalizzazione e servizi segreti” (edito da Ponte alle Grazie) – potrebbe prestarsi a interpretazioni errate. In realtà, non bisogna aspettarsi un volume incentrato su complotti, o su un presunto progetto di controllo globale, o su informazioni tenute segrete. Niente di tutto questo. Piuttosto, è un libro fondato su dati e fatti documentati, che parte con l’analizzare dal punto di vista storico-politico le dinamiche che hanno reso possibile l’innescarsi di questa drammatica pandemia, tuttora in corso. Quindi, niente gialli, niente retroscena, bensì eventi, decisioni, scelte, ma anche “non scelte” ed incertezze, che hanno creato quell’humus ideale al diffondersi del virus Covid-19.

La (falsa) metafora del cigno nero

Davvero questa pandemia era imprevedibile? È una delle domande che tantissime persone si sono poste. Ed è una delle domande che trova risposte in questo saggio storico di Aldo Giannulli. Nel volume viene citata, per esempio, l’immagine “del cigno nero”. Si tratta di una metafora con cui svariati politici (ma non solo) hanno definito la pandemia, in quanto considerata come evento assolutamente imprevedibile. Questo stesso linguaggio simbolico – ricorda il prof. Giannulli – venne recuperato in occasione della crisi dei mutui subprime, che fu, per molti, un fatto inatteso, inimmaginabile. In effetti, metaforicamente parlando, vedere un cigno nero è un avvenimento rarissimo. Ma si può utilizzare una simile metafora anche nel caso dell’attuale pandemia? Dai dati e dalle analisi descritte in questo libro la risposta è un netto no. L’Autore, che, lo ricordiamo, insegna Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Milano, segnala i numerosi casi di diffusione di virus e batteri avvenuti negli ultimi 25 anni. Basti pensare al virus Zika nel 2006, o alla SARS nel 2003, o, prima ancora nel 1997, all’aviaria H5N1, solo per citare alcuni casi che potevano destare allarme.

Dai dati raccolti, si può dire che è con l’intensificarsi dei processi di globalizzazione che si assiste a una reviviscenza di virus e batteri. Già nel 2012 – evidenzia il prof. Giannulli – lo scrittore, nonché divulgatore scientifico David Quammen pubblicò il libro “Spillover (edito in Italia da Adelphi), in cui si prevedeva un’imminente pandemia causata da un travaso virale per zoonosi da pipistrello a uomo. Molti virologi e infettivologi erano già ben consapevoli di questo pericolo. Quindi, l’immagine del cigno nero è da scartare quando si parla dell’attuale pandemia. Ma non è tutto. Anche il mondo politico era al corrente di un’incombente emergenza globale.

L’inatteso discorso di George W. Bush al National Institute of Health Bethesda

Era il 1° novembre 2005, quando l’allora presidente degli USA tenne un discorso che, alla luce di quanto è accaduto e sta accadendo, desta stupore e anche una certa irritazione per quello che non si è fatto.  Colui che ha mosso guerra all’Afghanistan e poi all’Iraq, dichiarò pubblicamente l’urgenza di investire miliardi di dollari al fine di essere preparati nella gestione di una non tanto lontana pandemia. Il prof. Giannulli, nel suo libro, sintetizza bene i punti del piano dell’ex Presidente degli USA. Un piano, però, rimasto sulla carta per una concatenazione di eventi che hanno spostato la minaccia della pandemia a un livello più basso rispetto alla crisi finanziaria scoppiata nel 2008, rispetto al terrorismo internazionale e all’intensificarsi del braccio di ferro tra varie nazioni (Usa e Russia, Usa e Cina, ecc.).

I nodi vengono al pettine, ovvero l’incapacità delle attuali classi dirigenti

Leggendo il saggio “Coronavirus: globalizzazione e servizi segreti” risulta lampante l’incompetenza della politica nell’affrontare una crisi così profonda come quella dovuta alla diffusione del virus COVID-19. Viviamo in un mondo complesso, molto più complesso rispetto a quello di 30 anni fa, e per comprenderlo, amministrarlo e governarlo occorre capire le dinamiche della complessità. Ma in varie nazioni del mondo si sono viste élite impreparate a questo compito difficile. Secondo il Prof. Giannulli occorre chiedersi: “Cosa non funziona nei nostri sistemi di selezione delle classi di governo?”.

In effetti, è arrivato proprio il momento di fermarsi e di rivedere metodi e sistemi che concorrono a formare le élite che poi governeranno.

Scrive Aldo Giannulli: “[…] si è azzerata la portata di ideazione politica, anzi, la stessa nozione è andata scomparendo, sostituita dalla ossessiva centralità della ‘comunicazione’, per cui al politico non si chiede un progetto, quanto, piuttosto, una capacità di recitare un discorso preparato da altri e con sempre meno contenuti”.

Si potrebbe quindi dire che l’estetica ha preso il sopravvento sull’etica, e che il marketing comunicativo sia più importante dei programmi politici.

La questione delle classi dirigenti è quanto mai attuale e prioritaria, visto che la pandemia ha fatto emergere il ruolo dei (vecchi) stati-nazione.

Tra gli altri temi sviluppati nel volume troviamo:

  • il ruolo dell’intelligence prima e durante la pandemia e quali cambiamenti potrebbero profilarsi all’interno dei servizi segreti;
  • lo scontro USA-Cina;
  • come cambieranno le dinamiche legate alla globalizzazione.
Tutto è interrelato

Se da un lato, è lo stato-nazione che ha gestito e sta gestendo la diffusione del virus entro i propri confini, è anche vero che, in molti casi, le frontiere appaiono più immaginarie che reali. La globalizzazione è ormai un dato di fatto e non riguarda solo le dinamiche economiche, ma anche sociali, culturali, addirittura biologiche e sanitarie. Il libro di Aldo Giannulli lascia intravedere nuovi scenari, che si stanno in parte già verificando. Basti pensare allo sharp power nelle relazioni internazionali, ovvero alla “capacità di penetrare nelle difese altrui in forme non solo culturali”. È certo che possono cambiare teorie o metodi nelle relazioni internazionali, ma i principi di fondo sembrano rimanere invariati, uno su tutti: gli interessi di una singola nazione prevalgono sugli interessi della comunità globale.

Un commento personale

Questo libro porta a riflettere su tante dinamiche sociali, politiche, economiche:  dalle disuguaglianze socio-economiche ai cambiamenti climatici, dalle involuzioni culturali al razzismo, dalle nuove forme di propaganda all’uso politico e strategico del web.

Porta a riflettere anche sul ruolo centrale di un sistema sanitario forte e pubblico, gestito in modo tale da tutelare la salute di ogni cittadino.

Leggendo “Coronavirus: globalizzazione e servizi segreti” viene anche da chiedersi quale direzione, come umanità, abbiamo intenzione di scegliere: la direzione dell’evoluzione o quella dell’autodistruzione?

Se tutto è interrelato, allora non servono muri o il rafforzamento delle frontiere per impedire a un minuscolo virus di oltrepassare il confine di uno stato-nazione. E nemmeno gas serra, pesticidi, sostanze chimiche volatili non si fermano alla frontiera di un paese.

Ci sono questioni che vanno oltre gli interessi nazionali.

È arrivato il momento di guardare al mondo con altri occhi, se vogliamo davvero risolvere vecchi e nuovi problemi.

Silvia C. Turrin

 

Foto in evidenza in homepage: solarsystem.nasa.gov

Aldo Giannuli è stato consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi, contribuendo alla scoperta dei documenti non catalogati dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, nascosti in quello che poi è divenuto noto come l’«archivio della via Appia». È attualmente ricercatore in Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Milano.

Tra i suoi libri ricordiamo: Come funzionano i servizi segreti (2009), La grande crisi (2010), Come i servizi segreti usano i media (2012), Uscire dalla crisi è possibile (2012), Papa Francesco fra religione e politica (2013), Il noto servizio (2013), L’insolita morte di Erio Codecà (con Ivan BRentari, 2016), Guerra all’ISIS(2016), Da Gelli a Renzi (passando per Berlusconi) (Ponte alle Grazie 2016), Cultura del terrore (Mimesis 2016), Storia di Ordine Nuovo (con Elia Rosati, Mimesis 2017), Da Lenin a Stalin. La formazione del sistema di potere sovietico 1923-1927 (Mimesis 2017), Come i servizi segreti stanno cambiando il mondo (Ponte alle Grazie 2018).

 

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