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Marsiglia si tinge di jazz

Pat Metheny Unity Band al Festival dei Cinque Continenti

Palazzo Longchamp

Non tutti i Festival jazz sono uguali, anche se vi passano gli stessi artisti. Tanti i fattori che rendono un Festival speciale: in primis, la location, poi l’organizzazione in generale – dalla scelta di dove posizionare il palco, alle luci e alla cura del sound.

Il Festival dei Cinque Continenti organizzato quest’anno a Marsiglia rientra nel novero degli happening musicali preparati egregiamente. Se si esclude la gestione poco efficiente dell’ufficio stampa – la mail di conferma per l’accredito mi è giunta il 17 luglio! – l’allestimento a livello generale è buono e lo staff preparato.

Il Festival jazz dal 17 al 25 luglio 2012 offre un programma ricco di artisti di alto valore, tra cui Omar Sosa con Paolo Fresu, Bobby McFerrin con gli YellowJackets, Al Jarreau e Sonny Rollins. I vari siti destinati ai concerti sono stati scelti con oculatezza, in particolare i Giardini di Palazzo Longchamp. Proprio in questa suggestiva sede ho assistito al coinvolgente concerto di Pat Metheny, virtuoso che non smette mai di sorprendere per l’abilità nel suonare e nel destreggiarsi con vari tipi di chitarra.

L’inconfondibile folta capigliatura ha oscurato spesso il suo volto sorridente e concentrato, ma grazie ai due grandi schermi il pubblico lo ha potuto sempre osservare con grande attenzione e ammirazione.

Dopo una prima parte affidata al sound intimista di Ballaké Sissoko (kora) e Vincent Segal (violoncello), Pat Metheny e la sua Unity Band hanno regalato due ore di alto livello musicale.

Il live è stato aperto dal musicista originario di Kansas City con uno strumento a corde davvero particolare, la Pikasso guitar, creata dalla liutaia Linda Manzer appositamente per lui: una chitarra sui generis, con ben 42 corde e con un peso di 6.7 kg! Uno strumento unico che sprigiona suoni a più livelli, con ritmi e acustica diversi: in pratica una chitarra che ne racchiude altre. Geniale! Solo Pat Metheny poteva concepire e volere un’opera d’arte musicale simile…

Per tutto il concerto ha sviscerato le sue brillanti doti di cultore della chitarra, spaziando da quella jazz a quella acustica e poi elettrica, con l’aggiunta dei suoi caratteristici sinth. Ad accompagnarlo musicisti altrettanto di alto spessore, a cominciare dal sassofonista Chris Potter – bravissimo negli assoli e nel dialogo con gli altri componenti del gruppo. Bravi anche Antonio Sanchez alle percussioni e Ben Williams al contrabbasso. I brani proposti sono contenuti nel nuovo cd di Pat Metheny Unity Band: pezzi pieni di energia, con molte variazioni e un intreccio perfetto tra i diversi strumenti. Durante il live il pubblico, tranquillo e attento, ha percepito la magica alchimia che diffondevano i quattro musicisti. Una serata perfetta.

Silvia C. Turrin©

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