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Lo yoga dell’azione

Il Kriya Yoga ha origini molto antiche, fondato su specifiche tecniche di respirazione e di concentrazione, permette di risvegliare l’energia interiore e di giungere alla realizzazione del Sé.

Una delle pratiche di meditazione più diffuse nei Paesi occidentali è il kriya yoga. Le origini sono antiche e si ritrovano nelle scritture sacre indù, in particolare nella Bhagavad Gita, dove vengono spiegati i fondamenti filosofici, e negli Yoga Sutra di Patanjali, in cui sono descritti gli stati interiori di chi lo pratica. Si tratta di una forma di yoga non legata necessariamente a una precisa tradizione religiosa. Kriya yoga significa “unione con l’infinito, attraverso una data azione rituale” e deriva dalla radice, kry che in sanscrito vuol dire “fare, agire, reagire”. È dunque lo yoga dell’azione.

Dopo un lungo periodo di oblio, che in India viene chiamato Kali Yuga (Età Oscura pervasa da un forte materialismo), il kriya yoga è stato riscoperto grazie al maestro illuminato conosciuto con il nome di Babaji, la cui vita è avvolta da mistero. È considerato un siddha, un essere realizzato, che ha conseguito l’incorruttibilità suprema ed è giunto alla liberazione dell’anima rimanendo in vita. È infatti chiamato il “mortale-immortale”. Babaji ha recuperato l’antica scienza del kriya yoga, poi elaborata dal suo discepolo Lahiri Mahasaya (il nome Mahasaya indica “colui che ha una grande visione mentale o la coscienza cosmica”). Fu lui a semplificare i metodi e a renderli accessibili a tutti, ma la diffusione in Occidente la si deve a Paramahansa Yogananda (1893-1952). Suo guru è stato Sri Yukteswar Giri, swami (sant’uomo) considerato un’incarnazione di saggezza.

Nato nel 1893 a Gorakhpur, nel nord dell’India, con il nome di Mukunda Lal Gosh, divenne Yogananda (che significa “beatitudine attraverso lo yoga”) dopo essere stato iniziato nell’antico ordine monastico degli Swami. È stato il primo grande maestro indiano a divulgare oltre i confini del proprio Paese le tecniche del kriya yoga, fondando la Self-Realization Fellowship, organizzazione creata per far conoscere al mondo intero la millenaria pratica di questa forma di meditazione. La vita e gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda sono raccolti nel testo, tradotto in molte lingue, Autobiografia di uno Yogi, pubblicato nel 1946.

I suoi messaggi vanno oltre la dimensione e l’appartenenza religiosa, poiché ha affermato che l’essenza di ogni fede è la medesima e consiste nella realizzazione del Sé, da lui definita: “Il comprendere con tutte le parti del corpo, della mente e dell’anima, che sei già in possesso del regno di Dio; che non devi più pregare che venga a te; che l’onnipresenza di Dio è la tua onnipresenza; e che ciò che devi fare è migliorare la tua conoscenza”.

Il kriya yoga è fondato su un percorso di introspezione sviluppato secondo quattro gradi e agisce attraverso una rigenerante pratica di respirazione. Deve essere eseguito assumendo la posizione da meditazione (colonna vertebrale ben dritta, seduti a terra a gambe incrociate o su una sedia con i piedi appoggiati sul pavimento) e rimanendo completamente distaccati da ciò che avviene all’esterno del proprio Sé. Per accedere, capire, apprenderne le tecniche è necessaria la presenza di un maestro e l’iniziazione a questa forma di yoga richiede almeno un anno. È fondamentale comprendere bene la pratica, in cui sono centrali i movimenti dell’inspiro e dell’espiro, che hanno effetti benefici sull’attività mentale. È il pranayama (da prana che vuol dire respiro o forza vitale) del kriya yoga, che controlla la respirazione al fine di giungere alla purificazione e all’illuminazione spirituale.

Un’altra tecnica basilare è quella del mahamudra, che si può apprendere solo da un guru, caratterizzata da specifici movimenti del corpo che prevedono anche la contrazione dei muscoli addominali. A un livello superiore, si trova la procedura che permette il risveglio dei centri di energia vitale (chiamati chakra), attraverso la ripetizione del mantra OM, il suono primordiale. La meditazione basata sul kriya yoga infonde un senso di pace e attraverso le particolari e importanti tecniche di respirazione permette a ogni individuo di rigenerare mente e corpo.

Silvia C. Turrin ©

Fonti:
Roy Eugene Davis, La scienza del Kriya Yoga, Ed. Vidyananda

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