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Canta che ti sento

 

Mauro Galluccio e il Dott. Rinaldo Zanini - foto di SIlvia C. Turrin

Nel ventre della mamma il bimbo è immerso in un ambiente protetto e pieno di calore. È qui che l’essere umano percepisce le prime espressioni sonore e inizia a sviluppare il profondo attaccamento verso la madre: ascolta la sua voce, il pulsare del cuore, il ritmo del respiro di lei. Dopo la nascita, il timbro materno rappresenta il principale elemento di continuità tra il rifugio intrauterino e il mondo esterno: è per questo che il neonato interrompe il pianto e ritrova più facilmente la tranquillità sentendo le vibrazioni vocali della mamma. Considerando l’importanza del suono della voce materna per il benessere e per lo sviluppo del bambino, è stato avviato nel reparto di neonatologia dell’Ospedale “A. Manzoni” di Lecco un progetto di musicoterapia.

L’iniziativa è realizzata da Mauro Galluccio, musicista e musicoterapeuta, in collaborazione con il Dott. Rinaldo Zanini, direttore del dipartimento materno infantile dell’Ospedale di Lecco. Il loro incontro ha gettato le basi per un approccio terapeutico innovativo: le mamme che hanno vissuto un parto pretermine vengono educate al canto delle ninna nanne e attraverso il linguaggio della musica il legame madre-figlio si rafforza.

«Il parto prenatale può causare ripercussioni sul legame madre-neonato», racconta il Dott. Zanini. «L’attaccamento in molti casi si manifesta con grandi difficoltà, dovute all’interruzione di gravidanza e alle gravi malformazioni del bambino, come le cardiopatie. Noi curiamo il neonato nella sua totalità, quindi consideriamo centrale la relazione che ha con l’ambiente circostante. Adottiamo meccanismi che facilitino il contatto fisico tra madre e figlio, e che vadano oltre la stessa fisicità.

La musicoterapia c’è parsa uno strumento utile». Il reparto neonatale di terapia intensiva accoglie ogni anno quasi 400 bambini e i loro genitori. Le mamme possono stare vicine ai propri figli 24 ore su 24, grazie alla filosofia adottata dal Dott. Zanini e dai suoi collaboratori. Da questa esperienza sono stati realizzati dei cd, Impronte di vita, e Canta che ti sento (Volume 1 e 2), con le ninna nanne scritte dalle mamme, poi musicate da Mauro Galluccio e Ivan Azzetti.

«Questo progetto illustra come il canto della ninna nanna risulti essere una delle più antiche ed universali forme di musicoterapia», spiega il co-ideatore Mauro Galluccio. «Le neo mamme hanno riscoperto, grazie alla musicoterapia, l’arte ancestrale del comporre e cantare ninna nanne al proprio bambino».

Silvia C. Turrin©

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