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I Catari

La storia dei Catari, travagliata e drammatica, continua ad affascinare i lettori appassionati di Storia e di Religione. Negli ultimi anni, sono usciti anche in Italia diversi testi in merito alle vicende eretiche, ma molti cadono nelle maglie di quel filone esoterico più semplicistico e “di moda”. Altri volumi, invece, descrivono con serietà le dinamiche sociali, politiche e religiose proprie di quell’epoca che ha visto protagonisti i Catari.

i_catariIl Libro di Paolo Lopane edito dalla Salento Books/Besa editrice rientra in questa seconda categoria. Non c’è da stupirsi, considerato che l’Autore è cultore di storia medievale e si occupa da anni di storia del pensiero religioso e di storia dell’Inquisizione. Componente della Società di Storia Patria per la Puglia e dell’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi dell’Università di Bari, Lopane ha pubblicato nel 2000 un documentato saggio sul catarismo occitano, Dal velo d’Iside al mistero del Graal. Il risveglio della gnosi nella Francia albigese (Besa editrice) cui ha fatto seguito, nel 2004, un intenso saggio sull’ordine dei cavalieri di Cristo e del tempio di Salomone: I templari. storia e leggenda (Besa editrice).

Il libro che qui recensiamo dispiega un’analisi storica dei fatti intercorsi in epoca Medievale, quando tra il sec. XI e il XIII, l’Europa centro-occidentale venne investita dal movimento ereticale. Si chiamarono Catari ispirandosi al termine greco katharós che significa “puro”. Come racconta Paolo Lopane il movimento fu composito, e sì collegò, nelle origini, a quelle correnti spirituali e pauperistiche che stavano emergendo nella stessa fase medievale. Le vicende catare s’intrecciano con il ruolo temporale e religioso della Chiesa in Europa, con le dinamiche economico-sociali, con la nascita progressiva degli Stati-nazione e con l’emergere dell’Inquisizione.

Riportando numerose citazioni, riferimenti e fonti storiografiche, l’Autore traccia un percorso che giunge sino al noto eccidio di Montségur, in Francia, nella regione dei Pirenei. In effetti, nell’area francese, in particolare nelle zone che un tempo facevano parte dell’antica Occitania, il catarismo ebbe largo seguito. Montségur faceva parte di quei villaggi occitani divenuti sede degli eretici e proprio questo piccolo borgo, definito l’ultimo rifugio dei Catari, conserva le vestigia del castello entro cui si ripararono “i puri” dalla crociata avviata dal Papa.

Innocenzo III nel 1209, sempre più preoccupato del seguito che questi eretici stavano ottenendo nel sud della Francia, dichiarò loro guerra: “Che si stermino questi seguaci di Satana!”. La Francia meridionale, infatti, riuscì a dare maggiore libertà a questo nuovo movimento, grazie anche all’appoggio di alcune famiglie aristocratiche. Il movimento eretico francese fu così forte che si parla di Albigesi, dal nome della città di Albi che, dall’XI al XIII secolo fu centro principale del movimento eretico.

Il saggio di Paolo Lopane si addentra in queste vicende drammatiche e al contempo affascinanti per chi ama la storia e l’epoca medievale. Il volume è suddiviso in due Parti – la prima “L’Eresia”, la seconda “La Reazione” – dove il lettore può conoscere storie e aneddoti puntigliosi dell’origine, dello sviluppo e della fine dei Catari. L’Autore cerca altresì di fare luce su alcuni dati contraddittori e su alcuni punti poco chiari dei rapporti tra catarismo e anti-catarismo, tra fautori di un rinnovamento e promotori dell’Inquisizione.

La tragedia che visse l’Europa cristiana in quei secoli si respira ancora oggi, tra vestigia di castelli diroccati e visioni divergenti di una fede sospesa tra slanci pauperistici e moti conservatoristici.

Silvia C. Turrin

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