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la logica trasformativa e speculativa del capitale

La recente situazione politico-economica degli Stati Uniti e prima ancora la crisi globale dimostrano tutta la fragilità del sistema capitalistico che governa ormai l’intero mondo. Tutto è gonfiato, in primis la ricchezza solo apparente degli USA che in realtà sembrano più un gigante dai piedi d’argilla che una grande potenza internazionale.
Il mondo è cambiato, continua a cambiare e non si può gestire la società e le dinamiche nazionali/economiche con criteri e ideologie del passato. Il comunismo è in fondo un’ideologia dell’800 MAI Compiutamente realizzata in nessuno Stato al Mondo, rimane un’utopia applicabile adesso come adesso a piccole comunità. Ma anche il capitalismo è un’ideologia del passato che si dimostra inefficace per gestire in modo armonico la complessità della società mondiale contemporanea.

Riprendo un passo da un bellissimo e attualissimo libro di David Harvey sulla crisi della modernità:

Il capitale è un processo e non un oggetto […] Il processo maschera e feticizza, ottiene la crescita attraverso la distruzione creativa, crea nuovi bisogni e necessità, sfrutta la capacità di lavoro e di desiderio, trasforma gli spazi e accelera il ritmo della vita. […] Il suo percorso di sviluppo non è in alcun senso prevedibile proprio perchè esso si è sempre basato sulla speculazione, su nuovi prodotti, nuove tecnologie, nuovi spazi e ubicazioni, nuovi processi di produzione. […] Ovunque si diriga il capitalismo, il suo apparato illusorio, il suo feticismo e il suo sistema di specchi non tardano a raggiungerlo…”

Le crisi economiche nascono da questa illusione del capitalismo di creare continuamente ricchezza e profitto…peccato che i 3/4 dell’umanità non siano toccati da questa presunta ricchezza…

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