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2 agosto 1980. Strage di Bologna

Basta con le stragi impunite!

oggi si ricorda la strage terribile di Bologna, compiuta sabato 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna.

Scrive Giuliana Sias su l’Unità: “I bolognesi non vanno mai in vacanza prima del 2 agosto. La città cambia improvvisamente, nell’arco di ventiquattro ore: prima è gonfia di persone, poi, di botto, deserta. Fino al 1980, oggi era semplicemente una giornata di partenze e arrivi, valigie pesanti e bagagli leggeri“.

Già, fino al 1980…

Un’altra strage ancora impunita. Ancora un’altra strage fascista senza colpevoli, senza i nomi dei VERI MANDANTI.
Già nel caso della strage di Brescia, la corte di assise della stessa Brescia ha assolto i cinque imputati: Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Francesco Delfino e Pino Rauti.

Ma chi sono i veri mandanti di queste e altre stragi che hanno alimentato una fase cupa della storia d’Italia dominata dalla strategia della tensione, per paura del cosiddetto spettro comunista, per paura che i poteri forti e corrotti potessero venire indeboliti…?

Addirittura circola ancora l’ipotesi della pista internazionale nel caso di Bologna, di attentatori legati all’estremismo palestinese… Un altro modo per depistare e deviare l’attenzione.
Quando in Italia spira aria di cambiamenti, c’è sempre qualche forza oscura che vuole riportare le lancette indietro nel tempo, per far fermare la storia, per controllare le menti delle persone, per diffondere la paura.

Da Ustica alla stazione di Bologna, passando per Piazza Fontana e la strage dell’Italicus, giungendo alle stragi dell’inizio degli anni Novanta, poi, di colpo, le stragi s’interrompono… Perché? Quale elemento porta a questa pausa?

L’analisi delle stragi e dell’evoluzione o meglio involuzione politica italiana vanno di pari passo.

Non si può essere indifferenti di fronte alla Nostra Storia!!!

Ricordare il passato
può dare origine ad intuizioni pericolose,
e la società stabilita sembra temere
i contenuti sovversivi della memoria
“.
Herbert Marcuse

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